Giuseppe Matteo Rossi
Guida Turistica Regione Piemonte, Accompagnatore Cicloturistico e Istruttore di Mountain Bike S.I.M.B Trento.
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Ore 8.00 del mattino, ricca colazione, tutto il necessario per affrontare una lunga camminata, zaino pronto dalla sera prima, scorta d’acqua indispensabile perché durante la prima ora di marcia non se ne trova, scarponcini e via …si parte!
Appuntamento con il gruppo alle 9.00 puntuali! …per arrivare lassù al paese ci vogliono almeno tre ore.
Minibus bianco in arrivo !! Eccoli sono loro: “Buongiorno“ ….esclamano divertiti con il classico accento nord europeo! Un breve scambio di impressioni sul Bike Day effettuato il giorno prima e ci si mette in cammino.
Poche centinaia di metri su strada asfaltata, neanche il tempo di riscaldarsi le gambe e subito si imbocca il sentiero nel bosco : salita…ripida!
La prima parte di percorso è la più impegnativa, in alcuni tratti ci si deve aggrappare agli alberi che lo costeggiano per non scivolare. Un passaggio a mezza costa con vista sulla valle ti fa capire di aver guadagnato quota molto molto velocemente!
Ecco il boschetto alla cima della collina, la traccia diventa meno impervia e si prosegue più speditamente. Il passaggio sul crinale offre una vista incantevole sulla valle Bormida, si scorgono i piccoli caratteristici paesi che la popolano. Dopo la prima ora di cammino, trascorsa quasi interamente in silenzio per risparmiare il fiato, si inizia ad intravedere sullo sfondo la sagoma della prima Torre:San Giorgio Scarampi
I discorsi nascono spontanei, si chiacchiera di usanze, di territorio, di lingua, con la curiosità di scoprire e condividere modi di vivere completamente diversi per condizioni ambientali e per consuetudini.
Nel paesino arroccato sulla ripida collina troviamo un piccolo bar: entro, mi accerto che sia aperto, raccolgo le ordinazioni….”6 cappuccini e un caffè“… chiedo alla proprietaria,una signora sulla sessantina che mi guarda incredula e con un inequivocabile accento piemontese esclama: “I beive que’? ( Li consumate qua?) Io …si grazie ! Lei …Va bein, spite’ fora, anseteve! (Va bene,aspettate fuori,sedetevi). Il gruppo mi guarda incuriosito e inspiegabilmente capisce senza bisogno di traduzione!
Pochi minuti e si riparte, non bisogna perdere il passo. Un breve tratto di discesa lasciando alle spalle la svettante torre a pianta quadrata per poi imboccare immediatamente un fantastico bosco di castagni.
Si cammina su un letto di foglie dorate, rossicce e accartocciate tra ricci ricolmi di marroni castagne. Impresse sul terreno umido e argilloso appaiono nitide le orme di caprioli e cinghiali in questa zona molto numerosi. Il tempo scorre velocemente tanti sono gli spunti per raccontare questo incredibile territorio.
Ma mano che ci si avvicina alla sommità della collina si delinea netta la sagoma di una una croce stilizzata eretta a ricordo dei caduti in guerra.
Siamo a ben 800 metri sul livello del mare, il punto più alto della provincia di Asti.
Il paesaggio cattura completamente la nostra attenzione, ma …non siamo ancora arrivati!
Imbocchiamo la provinciale asfaltata e ad un tratto dopo aver percorso una irta e sconnessa scala in pietra entriamo nella piazza del paese: lo stupore ci assale, non sappiamo in che direzione guardare tante sono le meraviglie che ci circondano. Sulla destra le imponenti mura in pietra del castello a contorno della rotonda e massiccia Torre medioevale e sul lato opposto la magnifica Chiesa Bramantesca unica nel suo genere.
Per alcuni secondi il silenzio e’ totale! …La bellezza del luogo ci ha rapito!
Immediatamente mi rivolgo al gruppo e indicando con il braccio teso verso l’alto sussurro: la nostra destinazione è lassù …sopra la torre !
Esterrefatti mi guardano voltandosi con il naso all’insù verso la maestosa costruzione, pensando come raggiungerne la cima. Just a moment… dico, entro nel bar e ne esco con in mano una piccolissima chiave.
Tutti mi seguono in silenzio. Una prima rampa di scale a chiocciola ci conduce in corrispondenza della minuscola porta d’entrata. Apro il vecchio lucchettone, e spostato il pesante chiavistello in ferro battuto, la spingo verso l’interno aprendola…
Il buio corridoio da percorrere accovacciati porta nel ventre della massiccia Torre. A tastoni, sulla sinistra cerco e trovo (a memoria) l’interruttore per accendere la luce.
Con un cenno indico di entrare ai primi ancora fuori in trepidante attesa, raccomandandomi di togliere gli zaini dalle spalle e portarli a mano.
Una serie di scale ci conducono attraverso delle botole ai piani superiori portandoci lentamente verso la sommità. Il silenzio è interrotto solamente dal ticchettio dei passi sui ripidi scalini in legno, unico rumore che ci accompagna fino all’ultima rampa.
Il passaggio finale è molto stretto, mi infilo, e spingendo verso l’alto la pesante botola in ferro vengo illuminato da un fascio di luce del sole!
Gli ultimi 10 scalini dei 99 totali ci conducono su una terrazza circolare del diametro di 35 metri che, chiunque salga fin quassù, percorre lentamente con sguardo fisso all’orizzonte in assoluto silenzio.
Wahoo!! In qualsiasi direzione si osservi, il territorio Piemontese e’ incredibilmente bello! Le colline delle Langhe e del Monferrato sembrano dipinte a piccoli riquadri multicolori, i terrazzamenti in pietra ricamano le ripide valli e sullo sfondo le Alpi fanno da cornice a questo incredibile e meraviglioso panorama.
La fatica per raggiungere questo angolo di paradiso è ampiamente ripagata…
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